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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

COME COSTRUIRE UN BUON RAPPORTO CON VOSTRO FIGLIO

Nel nostro appuntamento odierno tenteremo di dare qualche indicazione operativa, necessariamente molto generica, su come creare quella vicinanza attenta e sollecita (in caso di bisogno) di un genitore verso il proprio figlio che costituirà poi la base della sicurezza dell’uomo che verrà. La prima indicazione, talmente banale da essere scontata, è di passare tempo con vostro figlio . Per avere la possibilità di costruire un rapporto solido e profondo bisogna anzitutto avere tempo da vivere insieme. Mi capita spesso di sentire da parte dei genitori questa sorta di ritornello: “L’importante non è la quantità ma la qualità del tempo passato insieme”. Posizione assolutamente condivisibile, però all’interno di un range che garantisca la possibilità di instaurare un rapporto, ossia di avere esperienze compiute e da compiere insieme, da pensare, progettare, realizzare, per poi condividerle con gli altri . Se non c’è questa condizione minima di esperienze da costruire insieme e condivid

SINDROME DA RIENTRO DALLE VACANZE? CHE COSA NASCONDE!?

Nelle rubriche dedicate al benessere di giornali, settimanali e riviste patinate non si parla d’altro: la Sindrome da Rientro dalle vacanze . E se ne parla in modo molto serio e, a tratti, allarmante. Quasi come se si trattasse di una malattia , alla stregua di una polmonite, o di un evento esistenzialmente critico , paragonabile alla perdita di una persona cara o ad un cambiamento epocale nel percorso di vita di una persona. Si tratta di una sindrome - così si legge – che comporta irritabilità, umore depresso o soggetto a repentini sbalzi, apatia o stati di ansia generalizzata, difficoltà a mantenere la concentrazione. Insomma, è una sindrome da non sottovalutare – dicono gli esperti -  rispetto alla quale bisogna prepararsi (con una serie di accorgimenti molto dettagliati), sulla quale è opportuno intervenire laddove si presenti (con rimedi altrettanto puntuali) e da monitorare nel caso in cui dia luogo a disturbi più gravi (come depressione, sindromi ansiose, disturbi dell’um